Trasformare l’emergenza sismica in opportunità di innovazione: il design di sistemi di arredo intelligenti e salva-vita in caso di terremoto come nuova frontiera del Made in Italy

Nello Spoke 6 del progetto VITALITY, il WP3 tratta il tema “Sustainable design of smart furniture system with life-saving function in conditions of emergency for community settings”. In altre parole, il lavoro che si sta svolgendo, traguardando il concetto di “salute urbana” centrale dello spoke 6 nel progetto VITALITY, affronta l’esigenza di fornire risposte che vadano a coniugare da un lato, l’esigenza del sistema produttivo e di gestione del patrimonio edilizio, di saper rispondere prontamente a eventi in emergenza – come il sisma – tutelando la sicurezza degli utenti; dall’altro l’opportunità di coinvolgere le avanguardie di ricerca e di innovazione industriale del nostro territorio in nuovi approcci nel concepire gli spazi del presente e del futuro.

Oggi approfondiamo queste tematiche con il Wp leader, Professoressa Lucia Pietroni.

Professoressa, in che maniera il lavoro del Wp3 in VITALITY può contribuire all’annoso problema della sicurezza del patrimonio edilizio italiano, specie connessa agli eventi di terremoto?

Gli eventi sismici che ciclicamente si ripetono nel nostro paese riaccendono costantemente il dibattito sulla sicurezza degli edifici pubblici e privati, in particolare dei centri storici, e sulla mancanza di un’adeguata strategia di prevenzione antisismica su tutto il territorio nazionale. I danni prodotti da ogni terremoto mettono in evidenza la precarietà e l’inadeguatezza delle strutture che costituiscono il cuore delle nostre città e dei nostri paesi. Allo stesso tempo, il bilancio dei morti e dei danni alle persone mostrano la sostanziale inefficacia delle consuete prassi per la sopravvivenza in caso di sisma, come ad esempio il ripararsi sotto gli architravi delle porte. 

Oggi siamo più che mai consapevoli che nel nostro paese, ad alto rischio sismico e con un patrimonio architettonico ed edilizio prevalentemente storico, il processo di messa in sicurezza ed adeguamento alle normative antisismiche degli edifici sarà lungo e complesso. Questa consapevolezza ha fatto crescere in modo esponenziale la domanda sociale di sicurezza nelle comunità e nei territori colpiti in Italia e non solo. Sono, infatti, molti i paesi nel mondo che presentano una conformazione geologica, urbanistica e architettonica simile all’Italia e che quindi esprimono la medesima esigenza. 

Coscienti che il processo di adeguamento e messa in sicurezza degli edifici storici in Italia e in contesti simili sarà lento e costoso, si rende necessario prefigurare strade alternative per contribuire ad una maggiore sicurezza delle comunità che vivono nei territori ad alto rischio sismico. Durante un sisma, i sistemi mobili, gli arredi e le attrezzature, che allestiscono gli ambienti, possono diventare ostacoli e barriere che aggravano le condizioni di pericolo, specialmente per anziani, bambini e chi ha difficoltà di deambulazione o, al contrario, rappresentano una possibilità di salvezza in caso di crolli. 

In che modo la Scuola di Architettura e Design di Università di Camerino propone di affrontare il problema?

Una possibile soluzione, in attesa dell’adeguamento strutturale degli edifici, può essere rappresentata dall’adozione di nuove tipologie di arredo salva-vita che, lavorando sinergicamente come un sistema interconnesso ad alta resistenza meccanica e con un’apposita sensoristica, possono migliorare la sicurezza sismica all’interno di un edificio in caso di danni e crolli, con costi bassi e in tempi rapidi.

Studiare, progettare, realizzare e validare sperimentalmente soluzioni innovative di sistemi di arredo anti-sismici, intelligenti e salva-vita in caso di terremoto è la sfida progettuale che i ricercatori in design e ingegneria della Scuola di Architettura e Design di Unicam stanno portando avanti dal 2018, insieme ad una serie di partner pubblici e privati, attraverso lo sviluppo di progetti di ricerca industriale che mirano ad innovare il settore arredo, strategico e rappresentativo comparto industriale del Made in Italy. 

Ad oggi, a che punto è arrivato lo sviluppo delle tipologie di arredo?

Attraverso un approccio multidisciplinare e intersettoriale è stato sviluppato un particolare design degli arredi utilizzati nei contesti pubblici scuola e ufficio, in grado di collaborare per generare un sistema di sicurezza passivo diffuso che consente la localizzazione delle persone dopo un crollo. Ad oggi sono state sviluppate sei tipologie d’arredo funzionalmente complementari: il banco scuola, la cattedra, il tavolo riunioni, la parete attrezzata, la parete divisoria e un modulo di distribuzione automatizzato. Questo set di prodotti, validati sperimentalmente con appositi test strutturali di laboratorio e su tavola vibrante, permette di generare un innovativo sistema per la sicurezza delle persone negli spazi funzionali e di relazione di un istituto scolastico o di un centro direzionale. 

Come concepite che gli arredi andrebbero a  “lavorare” durante un evento di sisma?

Ogni arredo assolve, in aggiunta alla sua tradizionale funzione, a una duplice prestazione in caso di sisma: una strutturale, per la protezione fisica delle persone, e una digitale per il monitoraggio delle condizioni del sito e il miglioramento del coordinamento dei soccorsi nelle fasi principali del “ciclo di vita dell’emergenza”. 

A che punto è lo sviluppo degli arredi?

Attualmente il sistema di arredi, denominato “Life-saving Furniture System”, è in fase di validazione finale attraverso l’allestimento di tre aule della scuola secondaria di secondo grado “Fermi Sacconi Ceci” di Ascoli Piceno, una delle più grandi dell’intera provincia. Obiettivo dell’allestimento è validare in un ambiente reale gli arredi e dare visibilità pubblica alle nuove prestazioni che questi offrono. Per realizzare l’allestimento sono state effettuate importanti opere di ammodernamento degli spazi didattici oggetto della sperimentazione, con la ristrutturazione completa delle aule 203 e 204 e l’adeguamento della stanza docenti 201, tutte poste al secondo piano dell’edificio scolastico. 

Dunque questa operazione rappresenta anche un esempio di collaborazione virtuosa tra Istituzioni..

Si. La attività di ristrutturazione, eseguite dalla Provincia di Ascoli Piceno sotto la supervisione dei docenti e ricercatori di Unicam, hanno permesso l’allestimento delle numerose e differenti tipologie di arredo sviluppate: 40 banchi, 2 cattedre, 1 tavolo riunioni, 2 pareti attrezzate per la didattica, 2 pareti divisorie in vetro e un modulo di distribuzione automatizzato per il materiale scolastico dei docenti. 

Quali sono i futuri sviluppi?

Mentre la sperimentazione va avanti, i ricercatori della Scuola di Architettura e Design di Unicam sono ora al lavoro su una nuova tipologia di arredo che possa integrarsi con i prodotti già sviluppati e incrementare ulteriormente l’efficacia del sistema “Life-saving Furniture System” nel proteggere le persone durante e dopo un sisma.

Un lavoro importante per la SaaD di Unicam.

Assolutamente, e vorrei citare per il loro prezioso apporto a questa attività, i ricercatori della Scuola di Architettura e Design di Unicam Alessandro Zona, Jacopo Mascitti, Daniele Galloppo, Laura Gioiella, Ilaria Fabbri, Fabio Micozzi, Davide Paciotti, Alessandro Di Stefano.

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